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Bernard Berenson


Bernard Berenson (1865-1959) fu uno dei più importanti storici dell’arte del ‘900. La famiglia, originaria della Lituania, emigrò negli Stati Uniti per via delle persecuzioni religiose contro la comunità ebraica. Durante i suoi anni di studio ad Harvard, Berenson fu un assiduo frequentatore del Museum of Fine Arts, dove si interessò soprattutto agli artisti italiani. La sua carriera iniziò come consulente d’arte grazie alla moglie Mary, ex compagna di studi che trovava per lui i contatti giusti aiutandolo a costruirsi la fama di maestro

d’arte, e con la quale si trasferì in Italia nel 1890.


Un concetto centrale del complesso pensiero estetico di Berenson fu quello dei cosiddetti “valori tattili”, elemento che sarà anche il fulcro di una boriosa polemica con Vernon Lee. I due avevano svariati amici in comune e frequentavano gli stessi salotti letterari anglo-fiorentini, luoghi dove secondo Berenson, sentendone parlare, la scrittrice gli avrebbe sottratto l’idea dei “valori tattili”, usandola nei suoi scritti di estetica prima che lui ne potessi rivendicare la paternità.




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