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Janet Jaffke

Stati Uniti e Francia

2020




Janet è stata con noi 5 mesi nell’inverno-primavera 2020. Il dipingere scandiva le giornate con assoluta determinazione e regolarità ma non faceva trasparire il turbamento legato al momento specifico che stava vivendo in pieno lockdown, lontano dagli affetti famigliari e bloccata oltre frontiera in un esilio artistico.





Le opere si caricavano di tutta l’angoscia che riusciva a trasformare in strati di emozioni che uno dopo l’altro racchiudevano dentro i materiali utilizzati e coperti da mani di pittura: le ansie, le paure e frustrazioni che si materializzavano e si fissavano nelle sue opere, lasciando intravedere solo l’ultimo strato superficiale, quello oramai depurato da tutte le tensioni e le esitazioni della creazione, quello che Janet decideva potesse essere visto.


Il poter essere testimoni di questo processo creativo così personale e cadenzato da una imperturbabile regolarità è stata una forma di catarsi per tutti noi e la sua presenza così rassicurante ha implementato quel clima di reciproco sostegno durante il culmine della pandemia.


Anche l’opera che Janet ha regalato all’associazione “Palmerino Lockdown”, è la sintesi di una serie che rimarrà sicuramente storica nel suo percorso di artista.


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