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Kamille Corry

Utah, Stati Uniti

2014 / 2015 / 2016 / 2017 / 2018 / 2019




La sua frequentazione con la residenza è stata un “amore a prima vista” ed è rimasta costante nel tempo, quasi un rituale. Camilla, come ama presentarsi quando è nella sua “seconda casa” in Italia, fin dal primo giorno si è integrata e ha apprezzato lo spirito del luogo. Vedere la sua chioma biondo rame tra le diverse sfumature di verde del giardino e del campo, mentre il sole scende e le ombre si fanno più nette, è ormai una naturale consuetudine che si fonde con il luogo stesso portando serenità.





Ma la sua storia con Firenze inizia ben prima, probabilmente alla fine degli anni Ottanta quando iniziavano a crearsi le prime scuole d’arte straniere riconosciute che hanno poi attirato tanti studenti. Lei ha condiviso lo studio con la prima generazione senza però legarsi specificatamente a nessuna di queste scuole. Il suo percorso è rimasto libero da influenze esterne e la sua grande abilità nel catturare con pochi tocchi le profondità tridimensionali dei soggetti è sempre in continua evoluzione. Kamille è curiosa e ama approfondire altre conoscenze che possano portare linfa alla sua arte. Proprio qui al Palmerino sono nate strette collaborazioni con altre artiste, come Alyson Wooley. Insieme hanno creato dei workshop innovativi unendo la doratura alla pittura a olio e trasformando alcune tecniche tradizionali per ottenere risultati più moderni.


Anche come docente ha organizzato numerosi corsi portando al Palmerino altri professionisti del mondo artistico e la sua presenza ha sempre coinvolto altre persone come un magnete capace di attirare a sé un mondo fatto di incontri appassionati di pittura, d’arte, storia e naturalmente Firenze. Kamille è anche una risorsa per gli artisti più giovani dato che condivide generosamente il suo lavoro e la sua esperienza con grazia senza mai essere invasiva, ma le sue domande servono a trovare risposte e stimolare altre ricerche.


E’ stato molto interessante essere stati testimoni della ricerca in continua evoluzione per il suo autoritratto, un lavoro che ha marcato la sua indomita stagione al Palmerino e che ha rappresentato una svolta come artista riconosciuta a livello internazionale.


Dalle sue parole: “Palmerino è parte della mia anima, tutto quello che desiro come pittrice - storia, atmosfera, bellezza natura e ospiti incredibili ! ”


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